mercoledì 24 febbraio 2010

Marco Corona per Platypus


Con nostro onore, sul numero 0 possiamo vantare un ritratto dell'ornitorinco ad opera di Marco Corona. Amico ed eclettico dotato di mano santa.
Potrebbe bastare questo per cercare la rivista.

lunedì 22 febbraio 2010

Indice

venerdì 19 febbraio 2010

Manifesto eclettico

giovedì 18 febbraio 2010

Inchiostro alle stampe!



Al grido di ‘inchiostro alle stampe’ è venuto alla luce Platypus L’Eclettico, aperiodico di cultura eclettica. Brossurato, 17 x 24 in carta satinata 140g, bicromia e copertina a colori da sfogliare con cura. In una giravolta di pagine si inseguono cinque editoriali, interviste, soluzioni immaginarie, tavole illustrate e quisquilie fino ad arrivare al manifesto dove al numero 1 si legge: ‘Platypus non ama la classificazione’.

domenica 14 febbraio 2010

Platypus Eclettico n°0




“Gli dei avevano condannato Sisifo a far roto-

lare senza posa un macigno sino alla cima di

una montagna, dalla quale la pietra ricadeva

per azione del suo stesso peso.

Essi avevano pensato, con una certa ragione,

che non esiste punizione più terribile del lavoro

inutile e senza speranza”


Senza dei, speranze e macigni la redazione di

Platypus l’Eclettico cerca di indagare il limite

tra lavoro e lavorio, attratta dalla tensione all’in-

finito di quest’ultima, più ruvida, accezione.

L’indagine attraversa i lati più celati, o malce-

lati, dell’esistenza, sotto-valutando gli elenchi

curriculari e il determinismo dei “mestieri” per

sopravvalutare il talento misto all’inconscio.

Platypus cerca e propone soluzioni immaginarie

ad esigenze concrete, è una fisica senza “meta”,

ma spezzata a metà per mostrare le proprie vi-

scere.

Tutto quello che vi vortica vertiginosamente

dentro è eclettico, umido e luminoso, una so-

stanza inquieta e informe che appartiene a chi

non proviene da uno stampo. Platypus è un

megafono, un amplificatore in cui tutti i lati

dell’espressione possono esser urlati o lamen-

tati, un coro di tante voci: contributi, interviste,

recensioni, grafie senza l’obbligo del “kalòs”.

Preferendo il talento alla réclame, apprezziamo

del macellaio non la carne ma la sua passione

più nascosta per i coltelli, dello scrittore non le

parole ma la sua voce mai cantata, di Sisifo non

lo sforzo a risalire la montagna ma la leggerezza

nel discenderla.